Judith Hopf, “Hand and Foot for Milan”, 2017 – 2018, courtesy ArtLine Milano. Foto di Alberto Fanelli

Judith Hopf, Hand and Foot for Milan

L’opera è composta da due sculture poste a poca distanza tra loro: una mano che spunta del terreno quasi a simulare un saluto e un piede appoggiato sul prato. Entrambi gli elementi sono di grandi dimensioni e vengono realizzati impiegando mattoni sagomati e sovradimensionati, modellati artigianalmente appositamente per quest’opera. Due forme provenienti dall’anatomia umana che sono state ingigantite e costruite con uno dei più classici materiali edili, che dialogano con un contesto architettonicamente molto connotato.

Judith Hopf (Karlsruhe, 1969) è un’artista tedesca che vive e lavora a Berlino. Le sue opere rivelano sin dagli esordi un atteggiamento autoironico attraverso il quale l’artista è capace di evidenziare e mettere in discussione situazioni legate sia al linguaggio dell’arte, sia al sistema sociale. Nella sua ricerca si è confrontata con diversi media come la grafica, la scultura, l’installazione, il film e la performance. I soggetti delle sue opere sono spesso animali, umani o oggetti umanizzati realizzati impiegando materiali d’uso quotidiano, come hardware di computer, vasi oppure materiali comuni da costruzione come i mattoni, il cemento o il ferro.

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